Siamo ad inizio maggio in Friuli Venezia Giulia, precisamente a Corno di Rosazzo, nei Colli Orientali.
Carlo Perusini, produttore di vino dell'omonima azienda agricola, parla entusiasta del taglio del "sovescio". Il sovescio è una pratica agricola che consiste nella semina di piante diverse dalla vite. Le piante utilizzate - in questo caso senape, trifoglio, veccia e favino - attraverso batteri simbiotici rilasciati al momento del taglio, aumentano l’apporto di azoto nel terreno e ne migliorano la biodiversità e qualità. Questa pratica è affascinante non solo perché evita l'utilizzo di pesticidi e fertilizzanti, ma perché crea e mantiene una produttività sostenibile imitando i processi ecologici naturali, quelli che avvengono naturalmente in una foresta.
Si tratta degli stessi principi che Ernst Goetsch ha applicato negli anni '80 ad un terreno considerato incoltivabile, da cui infine ottenne un numero di Kg di fave di cacao per ettaro pari al triplo della media brasiliana. Tutto questo alternando le piante di cacao ad altra vegetazione. Un vero e proprio miracolo agricolo.
Viene chiamata agricoltura sintropica, agroforestale o rigenerativa e si contrappone alle monoculture tipiche dell’industrializzazione dell’agricoltura che stanno distruggendo la terra e che sono la prima causa di deforestazione.
Per chi fosse interessato a scoprire di più sulla coltivazione della vite e sulla produzione di vino, il 18 maggio l’Hotel Savoy organizza una degustazione presso l’azienda Perusini Wine che sarà preceduta da una visita al vigneto e alla cantina.